L‟India è il più grande centro al mondo per il traffico di esseri umani legato a prostituzione e lavoro coatto.
È quanto emerge dal recente Rapporto sul traffico umano del Dipartimento di stato americano. Secondo lo studio, ogni anno oltre 1,2 milioni di bambini sono coinvolti nel racket della prostituzione, mentre sarebbero circa 100 milioni le persone costrette a lavorare in condizioni di schiavitù.
Il 90% del traffico è interno al Paese e riguarda in modo particolare gli Stati più poveri dell‘India come Orissa, Jharkhand, Madhya Pradesh e Chhattisgarh. Madhu Chandra, attivista cristiano per i diritti umani e segretario dell‘All India Christian Council (Aicc), afferma: ―Il traffico di uomini e la discriminazione tra i sessi sta crescendo in India e deve essere sotto controllo.
Secondo l‘attivista il fenomeno coinvolge soprattutto donne e bambini delle caste più basse o dalit, che subiscono violenze e discriminazioni nei loro stessi villaggi. Il turismo sessuale resta la principale fonte di profitto, con un giro d‘affari che nel 2009 ha raggiunto il miliardo di dollari, il 30% in più rispetto agli anni precedenti. Il principale centro per la prostituzione è Mumbai, dove il prezzo per una bambina tra gli otto e nove anni di pelle chiara è di circa 2.500 dollari a notte, mentre un bambino dalla pelle scura è venduto per circa 2.000 dollari.
I trafficanti negano alle vittime cibo e acqua, se non eseguono tutte le richieste del cliente. Padre Gregory Monterio, sacerdote e operatore sociale di Calcutta, dice che queste violazioni dei diritti umani mostrano che l‘India è un Paese fragile. ―La società civile e le autorità – afferma – deve porsi delle domande e rispondere in modo adeguato a questo problema‖.
Fonte: http://sites.google.com/site/halbadiena/cv/z-archivio-home/trafficodipersonel‘indiaalprimopostonelmondo - 10.01.2011
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